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Spesa It in forte calo, Assinform lancia l'allarme

di Pino Fondati

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21 luglio 2009

Alla sua prima uscita pubblica in qualità di nuovo presidente di Assinform, in occasione della presentazione della terza indagine congiunturale curata dall'associazione, Paolo Angelucci lancia l'allarme:"Bisogna mettere in campo misure urgenti per sostenere il settore dell'It, per il quale nella seconda metà del 2009 i contraccolpi della crisi globale si faranno sentire in modo pesante, e una politica strategica di sviluppo della domanda It e di valorizzazione delle sue filiere, per aprire nuove opportunità di crescita all'economia italiana".

La preoccupazione di Angelucci trova sconforto nei dati dell'indagine, svolta su un campione rappresentativo di imprese associate. Il 70% delle imprese italiane attive nei settori dell'industria e dei servizi riducono pesantemente i budget di spesa It, rinunciano a investire su nuovi progetti, rinviano a tempi migliori il cambiamento di un patrimonio tecnologico che in molti casi presenta rughe vistose. La caduta degli ordinativi e il calo del fatturato riguarda oltre il 50% del campione. Un quarto delle imprese interpellate prevede una diminuzione dell'occupazione dipendente e un minor impiego di consulenti.
"Ciò significa che si riduce la quantità di lavoro appaltata dai committenti più grandi verso le imprese più piccole, con ripercussioni occupazionali in realtà più ampie di quanto si possa oggi valutare, non solo in termini dimensionali, ma qualitativi, data la natura dell'It, il cui patrimonio è la forza lavoro intellettuale altamente qualificata".

Le conseguenza sul settore It, a detta di Angelucci, saranno gravi, visto che si prevede una caduta del tasso di crescita superiore al meno 5,9% previsto a febbraio. Questo nell'immediato. Ma le conseguenze si faranno sentire ben oltre la contingenza. Il dato aumenta il gap ormai cronico con i paesi europei del G8 e con la Spagna che spendono per l'It il 40% di quanto spende l'Italia.
Per limitare gli effetti della caduta, Assinform chiede al governo l'estensione alle tecnologie digitali della detassazione degli utili delle imprese che investono in macchinari, misura prevista nel decreto anti-crisi (il cosiddetto Tremonti-ter). L'altra richiesta è indirizzata alle banche perché allentino i cordoni della borsa per aprire linee di finanziamento destinati a investimenti in tecnologie digitali da parte delle imprese industriali e di servizi.

21 luglio 2009
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